Il 2 Aprile, si celebra una giornata speciale, la giornata sulla consapevolezza dell’autismo.
E’ un giorno particolare, per me e la mia famiglia, perché vediamo ovunque, in tv e sui giornali, slogan e manifestazioni in cui si parla di questa sindrome (l’autismo, ndr) che noi viviamo tutti i giorni attraverso il mio grande fratellone Alessandro.
Ale, che chiamiamo tutti affettuosamente così, è un ragazzo fantastico, altissimo (tanto che mi fa sentire un nanetto), con dei grandi occhi neri con cui comunica dolcezza, è educatissimo, affettuosissimo e con un sorriso gioioso. Nonostante sia più grande di me di dieci anni, gioco molto con lui, ci divertiamo a giocare ad una specie di nascondino, al gioco del solletico, ascoltiamo musica e gli faccio vedere su youtube i suoi cantanti e comici preferiti.
Abbiamo un codice per comunicare tutto nostro ed è una gioia andare con lui al ristorante o al cinema perché è la persona più felice di questa terra!
Devo dire che litighiamo anche abbastanza, proprio come due fratelli “normali”. Ho usato questo termine normale, perché è contro la normalità che a volte ci troviamo a combattere, o almeno la normalità che pensano gli altri sia giusta.
La rabbia mi viene quando, a volte, siamo in giro e delle persone o dei ragazzi lo prendono in giro o l’osservano e ridacchiano. In quei momenti picchierei tutti, però penso che sia inutile usare violenza con degli imbecilli e allora lascio perdere perché altrimenti sarei un idiota proprio come loro.
Per me, mio fratello Ale è tutto, è la persona che alcuni possono considerare strana, particolare, ma non sanno quanto sia intelligente e sensibile più di tanti altri che conosco. L’autismo per me è solo una parola, Ale è molto di più: è vita, allegria e crescita, perché mi ha insegnato a capire che le cose vanno affrontate con coraggio, anche se con fatica. Amo la mia famiglia dove sia io che Ale, respiriamo sempre amore e affetto!
E voglio un mondo di bene a lui, il mio Ale !